Dall’azione congiunta di Equiter e Fondazione Telethon nasceranno due nuove startup di ricerca biomedica. Equiter è il principale advisor finanziario scelto dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI) per la gestione dei 124 milioni destinati dal Ministero dell’Istruzione e della Ricerca (MIUR) al Fondo Ricerca & Innovazione (RIF). 14 di questi milioni sono stati investiti per dare vita a queste nuove realtà. Altri 2 milioni provengono dalla Fondazione Telethon, la famosa no profit che opera nel campo delle malattie genetiche rare. Sono 16 quindi i milioni che hanno portato alla creazione di queste due nuove startup di ricerca biomedica.
Le nuove arrivate, Next Generation Diagnostics srl e InnovaVector srl, prenderanno vita grazie al contributo dei ricercatori del Tigem, ossia l’Istituto Telethon di Genetica e Medicina di Pozzuoli. Il progetto deve il suo successo soprattutto all’opera di due professori ordinari di Genetica Medica dell’Università “Federico II” di Napoli, Andrea Ballabio e Alberto Auricchio, che sono rispettivamente direttore e responsabile del programma di terapia genica.
Next Generation Diagnostics
Next Generation Diagnostics srl sarà una startup di ricerca biomedica dedicata allo sviluppo di innovativi metodi diagnostici. Si occuperà di genomica e su sistemi di sequenziamento del Dna di nuova generazione. L’esperienza del Tigem sarà preziosa. L’Istituto, infatti, si dedica da anni all’individuazione delle cause di malattie genetiche molto rare, che ancora non sono state diagnosticate. La ricerca biomedica si è spesso focalizzata su questi temi negli ultimi anni. Ora i tempi sembrano maturi per poter sviluppare autentici servizi diagnostici.
InnovaVector srl
Progettare e sperimentare nuove tecniche di produzione, purificazione e controllo della qualità dei vettori virali adeno-associati (AAV) per l’utilizzo in terapia genica. Di questo si occuperà la seconda startup. I vettori virali sono virus modificati in laboratorio per trasportare in modo sicuro ed efficiente materiale genetico all’interno delle cellule bersaglio. Sono tra i vettori più utilizzati dalla terapia genica, un approccio terapeutico che ha riscosso grande successo negli ultimi anni. Questa startup di ricerca biomedica punta alla produzione di vettori AAV di grado clinico (GMP) per supportare tutte le fasi di sviluppo dei prodotti, fino all’eventuale autorizzazione all’immissione sul mercato.