Ambasciata italiana e Intesa San Paolo per l’accelerazione delle startup italiane in Israele

Partirà a gennaio il primo programma di accelerazione per startup italiane in Israele lanciato dall’Ambasciata d’Italia in Israele e da Intesa Sanpaolo Innovation Center, la società del gruppo bancario presieduta da Maurizio Montagnese. L’iniziativa è portata avanti in collaborazione con Arieli Capital e l’Eilat Center.

Dieci startup selezionate

Tramite un bando di gara pubblicato a gennaio del 2019 sono state infatti selezionate dieci startup, sette delle quali trascorreranno tre mesi presso l’Eilat Tech Center (Gruppo Arieli). Il centro è tra i principali acceleratori di startup israeliani. Le startup e le persone che le portano avanti potranno così sviluppare nuove idee d’impresa in uno degli ecosistemi dell’innovazione più all’avanguardia a livello mondiale.

Le domande di adesione al bando sono state complessivamente 40. Il Comitato di valutazione ha selezionato le migliori realtà attive in diversi settori, dall’health tech alla smart mobility, dal food tech al clean tech. Il comitato composto dal Chief Scientist dell’Ambasciata d’Italia in Israele, Stefano Ventura e da Dani Schaumann di Intesa Sanpaolo Innovation Center, ha coinvolto anche Danny Biran, ex Vice president della Israel Innovation Authority, Jeremie Kletzkine di Startup Nation Central e Dan Fishel di OurCrowd.

In che panorama si inserisce il programma

Il programma nasce nell’ambito delle attività previste dall’Accordo italo-israeliano di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica. Ha l’intento di sviluppare le startup italiane in quello che viene considerato il Paese più innovativo al mondo. Secondo le classifiche internazionali Israele viene indicato al primo posto per startup pro-capite e per la creazione di brevetti. La sua percentuale sul Pil investito in ricerca e sviluppo è pari al 4,1%. Inoltre, il Paese è rinomato per la sua forte capacità di attrarre capitali stranieri (circa il 47% contro una media europea del 9%). Nel solo 2018 le startup israeliane hanno raccolto circa 6,1 miliardi di dollari.

Il programma è un nuovo strumento per sfruttare la complementarietà dei due sistemi economici: il nostro ecosistema manifatturiero d’eccellenza mondiale e quello israeliano vocato all’innovazione e al venture capital, un obiettivo condiviso anche dai Ministri degli Esteri dei due Paesi in occasione del Rome MED Dialogue” – ha sottolineato l’Ambasciatore italiano in Israele, Gianluigi Benedetti.